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Notte prima degli esami…che ansia!

Bellissima la canzone di Antonello VendittiNotte prima degli esami” vero?

https://youtu.be/tztc4wKihWw

Eppure, per molti studenti universitari, e non solo, l’ attesa di un esame può rilevarsi un momento di forte disagio psicofisico. Si sente sempre più spesso parlare di “ansia da esame”. Tale particolare forma di ansia (solitamente concomitante a eventi quali il dover affrontare un’ interrogazione, una verifica o un esame universitario) è caratterizza dalla paura, se non addirittura dal terrore, che molte volte degenerano in veri e propri attacchi di panico.

L’ansia d’esame patologica è differente dalla normale agitazione prima di un esame: quest’ultima, infatti, solitamente accompagna l’individuo, favorendone la performance e il raggiungimento di uno scopo. Numerose ricerche mettono in evidenza come una moderata ansia prestazionale favorisca migliori risultati rispetto alla completa assenza di essa o ad eccessivi livelli. Seguendo questo ragionamento, si può affermare che l’ansia d’esame diventa patologica quando assume alcune particolari caratteristiche:

Mann vor Erschöpfung eingeschlafen, Bücher
– L’idea di affrontare un esame imminente si associa spesso ad intensi sintomi di ansia, proporzionalmente alla vicinanza, alla difficoltà ed all’importanza attribuita alla prova stessa. Legati a tale sensazione, sono presenti preoccupazione, immagini e pensieri “catastrofici” (riguardanti l’idea di essere bocciati, di fare una figuraccia o scena muta davanti all’esaminatore, di essere un fallimento, di deludere gli altri), spesso accompagnati da attacchi di panico o da comportamenti disfunzionali, come scappare all’ultimo momento o non presentarsi all’esame.
– Le persone e gli studenti affetti da ansia da esame possono sviluppare dei sintomi generalizzati come: ansia diffusa, preoccupazione eccessiva, confusione, tremori, agitazione, irrequietezza, tachicardia, nausea, vertigini e altri sintomi fisici vari. Nei casi più gravi ed avanzati tali sintomi possono sfociare in attacchi di panico situazionali, legati alla paura di morire, di perdere il controllo di se stessi o di impazzire.
– Gli adulti e gli adolescenti, pur consapevoli che la loro paura è irrazionale ed esagerata, non riescono a gestirla né tanto meno a liberarsene. Il “pericolo” dell’esame li espone a paure e sofferenze che derivano dalla considerazione di essere diversi dagli altri, di essere più fragili, di non essere in grado di raggiungere traguardi ambiziosi, di deludere gli altri. Tutto ciò può compromettere l’autostima e causare vergogna, autosvalutazione e depressione.
– L’ansia d’esame deve creare disagio significativo o compromettere la qualità della vita della persona. Quando essa è patologica, la persona rimane danneggiata nel suo percorso scolastico ritardando in maniera significativa la conclusione degli studi oppure può avere un rendimento scolastico al disotto dell’impegno profuso o dalle proprie capacità intellettuali. Nei casi più gravi, tale disturbo può spingere la persona ad abbandonare gli studi, nonostante le rilevanti potenzialità. L’ansia d’esame può influire in maniera significativa sulla qualità della vita della persona e questo deve far riflettere circa l’importanza di un trattamento psicoterapeutico efficace, come si è dimostrata la psicoterapia cognitivo comportamentale.

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Come si può curare in maniera efficace l’ansia da esame?

La Psicoterapia Cognitivo Comportamentale rappresenta il trattamento di elezione ( fonte APA) per i disturbi legati all’ansia e quindi risulta efficace anche in relazione alla cura dell’ansia d’esame.
L’intervento psicoterapeutico deve, innanzitutto, far luce sui fattori d’esordio e di mantenimento del disturbo, per poi sostituire le strategie di evitamento con forme di esposizione graduale.

Le strategie terapeutiche di matrice Cognitivo-Comportamentale si sono rivelate particolarmente efficaci nella riduzione della sintomatologia ansiosa: strumenti come la ristrutturazione cognitiva, l’esposizione (in vivo o in immaginazione) o la desensibilizzazione sistematica, assicurano, nella maggior parte dei casi, risultati soddisfacenti se non la cura completa dell’ansia d’esame. L’ obiettivo dell’intervento psicoterapeutico, inoltre, consiste nel trasformazione dei “pensieri catastrofici” in “pensieri alternativi positivi” e più funzionali, che fondono il valore della prestazione scolastica con il valore personale.

ansia-da-prestazione

 

In breve, se il paziente riesce, attraverso strategie cognitive specifiche ( ad esempio, il disputing o alcune strategie dell’ACT), a separare la prestazione dalla persona ( viene valutata la prestazione non la persona!) sarà più disposto a ridurre l’iperinvestimento sulla performance, con una conseguente diminuzione dello stato ansioso. Un atteggiamento del genere, ossia di accettazione del rischio, porta automaticamente ad “abbassare la guardia”, a ridurre i pensieri catastrofici e quindi a migliorare la prestazione. Nello stesso tempo, lo psicoterapeuta deve guidare la persona alla “scoperta” di abilità e qualità fondamentali per l’internalizzazione dell’autostima.

La Psicoterapia cognitivo comportamentale dispone di strumenti e metodi in grado di aiutare il paziente a risolvere l’ansia d’esame patologica in tempi accettabili attraverso un percorso che lo aiuterà a riconoscere i propri stati d’animo e ad autogestirsi.

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